io non posso parlare ... sei tu la mia voce

sabato 30 gennaio 2010

Parigi

Anche se non mi sento una viaggiatrice, dal 2006 ho incominciato una nuova fase della mia vita in cui sto recuperando  i viaggi non fatti.


Ho già scritto in alcuni interventi che per paura non ho preso l’aereo per 19 lunghi anni, dal 2006 ho ricominciato a prendere l’aereo, senza non poca apprensione. Il primo viaggio è stato a Parigi.


Premetto che c’ero già stata vent’anni prima, ma questo viaggio è stato più importante, perché era il primo con mio marito.


Ricordo ancora l’emozione, mista a paura, quando ho messo piede sull’aereo e quando è decollato, mi ha preso lo stomaco, ogni minimo movimento frenavo con le mani, guardavo le persone se erano tranquille o meno.


Il viaggio è stato breve,  non ho fatto nemmeno in tempo a slacciare la cintura che già dovevamo prepararci all’atterraggio. Da allora ho già preso otto volte l’aereo e sono prenotata per il nono volo.


Dall’aeroporto abbiamo preso un taxi e ci siamo incanalati nel traffico parigino di mezzogiorno, che ci ha portato nel nostro albergo nel XIV. Arrondissement.


Primo obiettivo gli Champs Elysées, siamo andati alla Virgin ad acquistare alcuni cd.. Ero praticamente rapita dall’atmosfera parigina.


Alla sera siamo andati a mangiare in un ristorante argentino in Rue de Montparnasse,  trovato su internet, perché prima di partire selezioniamo vari ristoranti e leggiamo i giudizi degli ospiti.


Il mio primo bife de chorizo è stata una bella scoperta, una carne tenerissima, preceduta da empanadas saltenas. Ci siamo talmente trovati bene, che la terza sera abbiamo fatto il bis in questo ristorante. Il secondo giorno siamo andati al Trocadero, da dove si può ammirare la Tour Eiffel.







lella e fabi al trocadero



 

 


In seguito abbiamo costeggiato la Senna, con le sue affascinanti peniches, passando dal tristemente noto Pont de l’Alma, e abbiamo raggiunto il Musée d’Orsay, dove si possono ammirare molti capolavori di impressionisti.


 



 




 peniche


La sera siamo andati al Quartiere Latino che già normalmente brulica di vita, in quel frangente oltre al fermento abituale, c’era il match dei mondiali di calcio Italia-Stati Uniti. Abbiamo girovagato un po’, poi ci siamo concentrati in una zona molto pittoresca, Cour du commerce de St-André, uno dei posti più affascinanti, oltre al Panthéon e alla Sorbona.


Per la cena abbiamo scelto un ristorante tibetano, la cucina è molto simile a quella cinese.


Il terzo giorno siamo saliti a Montmartre, dove abbiamo fatto colazione nell’atmosfera bohémienne di questo quartiere.

 

montmartre

Successivamente siamo andati a fare shopping culinario da Fauchon, una vera goduria per chi ama il cibo come me, paté, foie gras, madeleines, sancerre (allora si potevano ancora portare i liquidi in aereo) choucrôute, insomma di tutto e di più. Siamo tornati all’albergo molto carichi.



fauchon


Il giorno della partenza avevamo a disposizione tutta la mattina,  ci siamo recati a visitare il Père-Lachaise, il grande cimitero di Parigi dove sono sepolti molti personaggi illustri come Apollinaire, Balzac, Modigliani, Jim Morrison,  Proust, Gioacchino Rossini, Simone Signoret, Michel Petrucciani, Chopin, Oscar Wilde e tanti altri. So che può sembrare macabro, ma non è così. Si può acquistare la mappa nei bar adiacenti alle diverse entrate, e magari cercando un determinato personaggio, si può scoprire un altro che nemmeno si pensava fosse lì. 



tomba di oskar wilde


Siamo ripartiti alla volta di casa nel pomeriggio, sperando di ritornare presto in questa città che è sempre affascinante. Au revoir Paris!